OPERAZIONE MINCEMEAT

Nel 1943 le truppe dell'Asse erano ormai in ritirata su tutti i fronti, in Unione Sovietica  dopo la resa della 6° armata del generale Paulus nella sacca di Stalingrado, il piano nazista di raggiungere i pozzi petroliferi del Caucaso per poi ricongiungersi con le armate del DAK in Nord Africa, era andato  in fumo. Il 12 maggio 1943 le truppe italo-tedesche si ritirarono dalla Tunisia lasciando il completo controllo del Nord Africa in mano agli Alleati. Prima della disfatta tedesca, i tre "grandi" si incontrarono ad Anfa nei pressi di Casablanca, il vertice tenutosi dal 14 al 23 gennaio 1943 nome in codice Symbol, portò il presidente americano F. D. Roosevelt, il primo ministro inglese W. Churchill e i due rappresentanti francesi C. de Gaulle rifugiato a Londra e l'ammiraglio Giraud liberato precedentemente da un campo di prigionia tedesco, a voler condurre la guerra senza accordare armistizi separati con Germania, Italia e Giappone, ma solo la resa incondizionata sarebbe stata accettabile. Inoltre venne presa la decisione di proseguire la guerra sul fronte italiano considerato dal ministro inglese Churchill "il ventre mollo dell'Europa", ma si rivelerà l'esatto contrario. E' in questo contesto che gli inglesi studiarono un'operazione per disorientare i comandi dell'Asse, il buon esito avrebbe salvato molte vite lasciando la zona da sbarco con il minino stato difensivo ed è qui che entra in scena Ewen Montagu che ispiratosi al testo di Ian Fleming, il papà di James Bond, partorì l'operazione Mincemeat.
L'agente dell'Abwerh (servizio segreto tedesco) Adolf Clauss, in servizio nella neutrale Spagna, si rese conto dell'importanza dei documenti che gli erano stati consegnati dai suoi colleghi spagnoli, se questi fossero stati autentici. Questi documenti furono ritrovati nel 1943, due lettere in particolare svelavano la prossima mossa degli Alleati, ossia due zone di sbarco in Europa, una in Sardegna e l'altra nei Balcani con un finto attacco diversivo in Sicilia. Il materiale di cui stiamo parlando fu ritrovato sul cadavere di un ufficiale britannico, maggiore William Martin dei Royal Marines assegnato al Combined Operations Command, (Comando operazioni combinate, che coordinava le operazioni anfibie supportate dalla Royal Navy e dall'Esercito) presso la costa andalusa di Huelva. Il 30 aprile 1943 alcuni pescatori individuarono il corpo, preso subito in consegna dalla gendarmeria spagnola. Dopo l'autopsia che dichiarò la morte per annegamento, la salma fu riconsegnata alle autorità britanniche le quali provvidero a dare all'ufficiale Martin una degna sepoltura con tanto di onori militari nel cimitero di Huelva. In realtà prima della consegna del corpo dell'ufficiale, le autorità spagnole in maniera del tutto discreta aprirono la valigetta contenete i documenti segreti, copiarono il contenuto e richiusero perfettamente la valigetta. I documenti copiati furono passati nelle mani dei tedeschi, anche se la Spagna era neutrale era comunque riconoscente alla Germania per l'aiuto dato nella guerra civile vinta dai Nazionalisti di Franco. Ovviamente i tedeschi prima di prendere qualsiasi decisione dovevano accertarsi con la massima cautela sulla veridicità dei documenti, e tutto sembrava combaciare, anche sul Times uscì un necrologio che informava della morte del capitano Martin. I documenti chiave furono due lettere personali, una a firma del vicecapo di Stato Maggiore imperiale, sir Archibald Nye, al suo amico Harold Alexander, comandante del 18° gruppo di Armate in Algeria e Tunisia, in cui velatamente si parlava delle operazioni di sbarco in Grecia e Sardegna mentre la Sicilia sarebbe stata un depistaggio; l'altra indirizzata all'ammiraglio Cunningham, comandante navale alleato del Mediterraneo, l'ammiraglio Mountbatten, capo delle Combined Operations, raccomanda Martin e in chiusura parlava del suo ritorno dopo le operazioni, portando a casa delle sardine, un gioco di parole che voleva mettere alla prova l'ingegno nazista. D'altronde le due zone da sbarco avevano più risvolti positivi per essere adoperate dagli Alleati, in Grecia una volta risalita fino alla Romania ci si poteva ricongiungere con l'Armata Rossa e chiudere in una sacca i tedeschi, mentre dalla Sardegna si poteva creare una base di partenza per occupare prima la Corsica e magari poi aprire un secondo fronte nel Sud della Francia. I tedeschi abboccarono alla carne trita (Mincemeat) così iniziarono a fortificare le due presunte zone di sbarco, anche contro il volere degli italiani spostarono proprio dalla Sicilia la Luftflotte 2° per impiegarla in Sardegna. La presunta zona di depistaggio, il 10 luglio 1943 sarà la vera zona d'occupazione, la Sicilia nome in codice operazione Husky, solo due divisioni tedesche presidiavano l'isola insieme alla 6° armata italiana, contro le sette armate Alleate, che il 17 agosto 1943 occuparono l'intera isola costringendo tedeschi ed italiani a ritirarsi nella penisola, dove la celebre affermazione di Churchill "il ventre mollo dell'Europa" si andò ad infrangere contro la linea Gustav. Come già avevo detto l'operazione Mincemeat era stata pensata dal capitano di corvetta Ewan Montagu, ufficiale del Servizio segreto navale britannico, prendendo spunto da un memorandum del 1939 scritto da Ian Fleming ( famoso autore dei romanzi di James Bond) anch'egli nei Servizi. Al punto 28 del memorandum si suggeriva di usare il cadavere di un ufficiale inglese per depistare il nemico con finti documenti. Il tutto ovviamente doveva essere preparato con la massima minuziosità per rendere credibile agli occhi dei tedeschi la falsa inglese, e soprattutto per avere il vaglio dell'Alto Comando "A Pam da WM -14.4.43. La ricevuta di pagamento (53 sterline) fu uno dei diversi oggetti fatti ritrovare nelle tasche di Martin, insieme ad un'altra lettera della Lloyds Bank con l'avviso di uno scoperto di 79,96 sterline, soldi, chiavi, orologio, biglietti dell'autobus e di un teatro, un conto dell'alloggio al Naval & Military Club, una ricevuta per una camicia, francobolli, sigarette, fiammiferi, una foto di Pam, in pratica tutto quello che di norma poteva avere un ufficiale della media borghesia. Di spiccata fantasia, il finto pass per l'accesso ai locali delle Combined Operations, volutamente scaduto poche settimane prima della sua "missione", tutto per delineare il carattere di Martin, esaltando le sue piccole disattenzioni. Furono poi preparati i documenti che Martin avrebbe portato in una cartella attaccata al suo braccio, ossia le due lettere di cui ho parlato prima e inoltre una lettera di Mountbatten al generale Eisenhower con la preghiera di scrivergli, in amicizia, la prefazione dell'edizione americana di un libretto sulle Operazioni Combinate che era allegato. Il tutto era pronto, gli inglesi dovevano spedire in missione Martin. Il 17 aprile gli fu messa l'uniforme da ufficiale dei Royal Marines con capi intimi di buona qualità e un impermeabile, nelle tasche gli oggetti che ho già elencato, un giubbotto di salvataggio semigonfio come quelli in dotazione alla RAF, fu poi messo in un contenitore cilindro pieno di ghiaccio secco, per preservane il corpo, con la scritta "Optical Instruments", doveva sembrare una boa con apparecchiature meteo. Un furgoncino trasportò il corpo di Martin a Holy Loch in Scozia, fu imbarcato sul sommergibile Seraph, e furono informati del trasporto speciale solo il comandante Jewell e i suoi due ufficiali. Il 30 aprile, ore 4:30, il  Seraph emerse nelle vicinanze della costa spagnola davanti a Punta Umbria, nel golfo di Cadice, in prossimità del porto di Huelva, ovviamente il posto non fu scelto a caso, la vicinanza con Gibilterra e il fatto che le rotte aeree per il Nord Africa passassero proprio di lì, avrebbe creato meno dubbi, inoltre gli inglesi erano informati sui contatti influenti che l'Abwehr aveva in zona. Al comandante Jewell e ai suoi due ufficiali spettò poi il compito di liberare il corpo dal cilindro insieme ad un battellino semiaffondato per dare l'impressione dell'ammaraggio del velivolo su cui era l'ufficiale, che verrà trovato da li a poco da un gruppo di pescatori. Il risultato della missione del maggiore William Martin fu visibile quando più di 150mila soldati Alleati sbarcarono in Sicilia trovandola sguarnita, grazie a lui si salvarono migliaia di vite umane. Su chi fosse veramente il maggiore William Martin ci sono diverse ipotesi, probabilmente non si saprà mai la verità, secondo il capitano di corvetta Montagu, sembra che Martin fosse un trentenne senza fissa dimora, già malato e morte di polmonite, e che poi avesse ottenuto il permesso dalla famiglia di usare il corpo del giovane cadavere per l'operazione solo a condizione che non se ne rivelasse mai il nome; un'altra tesi è che si trattasse di un malato di mente, morto accidentalmente affogato nel Tamigi. Nuove ricerche rivelano che il corpo era quello di Glyndwr Michael, un senzatetto di 34 anni, orfano suicidatosi con del veleno per topi. C'è chi sostiene che i cadaveri furono in realtà due perché il primo, rimasto troppo tempo congelato, non sarebbe più stato utilizzabile e per questo fu utilizzato quello di John Melville, un marinaio morto annegato. Tesi smentita anche dalla marina inglese. Ufficialmente nel 1998 sulla tomba di Martin nel cimitero cattolico di Huelva, è stata aggiunta l'iscrizione "Glyndwr Michael, che servì come maggiore William Martin Royal Marines.
Tomba di W. Martin a Huelva
data l'importanza dell'operazione. Prima cosa andava trovato un cadavere "utilizzabile" con sintomi identificabili con quelli di un annegamento, fu così che verso novembre fu individuato quello di un 34enne gallese, con disturbi mentali, suicidatosi con del veleno per topi che gli aveva riempito i polmoni come in un caso di annegamento, fu messo così in una cella frigorifera. Dopo aver trovato il giusto corpo bisognava costruirgli la giusta identità, fu scelto così di fargli rappresentare un ufficiale dei Royal Marines, e visto l'importanza dei documenti che doveva trasportare il grado doveva essere almeno di maggiore; il cognome fu scelto perché vi erano diversi maggiori Martin nella Marina. William Martin esperto, esperto di mezzi da sbarco, fu fatto nascere a Cardiff, in Galles, nel 1907 da Antonia e John Glydwyr Martin e messo in servizio al quartier generale delle Operazioni Combinate. Per rendere ancora più credibile la vita di Martin, gli fu data una fidanzata Pam, un'impiegata dell'MI5 (Servizi segreti del Regno Unito) che si prestò a farsi fotografare e a scrivere al finto Martin appassionate lettere d'amore, inoltre prima di partire per la sua "ultima missione" l'ufficiale aveva comprato in un negozio esclusivo di Londra un costoso anello con diamanti e riportata l'incisione

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